domenica 13 marzo 2011

Pioggia...

L'acqua è sempre stata una grande fonte di ispirazione per scrittori e poeti, dato che riunisce più significati:  fonte di vita e di purezza, ma allo stesso tempo foriera di morte e distruzione quando scatena le forze incontrollabili e devastanti della natura.
Per molti poeti l'acqua assume un valore evocativo, il fiume che scivola gorgogliando placido fa riaffiorare ricordi secondo Petrarca nelle "chiare, fresche et dolci acque" evocativa, e lo stesso Ungaretti nei "Fiumi" fa del corso d'acqua una via per il ricordo e la purificazione...
Tuttavia la pioggia di oggi, battendo sui vetri, mi fa pensare più alla musicalità della pioggia nel pineto, in cui D'Annunzio descrive l'esecuzione perfetta e senza sbavature di un'orchestra vegetale; voglio condividere perciò due brani:
Il primo è proprio una splendida lettura di questa poesia di Roberto Herlitzka con musica di sottofondo di Yann Tiersen, più la ascolto e più mi piace...

Il secondo è una delle mie canzoni preferite,  una delle versioni  live di "Have You Ever Seen the Rain", cantata da John Fogerty


un accostamento decisamente insolito lo ammetto, per cui spero nessuno se la prenderà a male, che mi piace moltissimo...

sabato 12 marzo 2011

Chi ben comincia...

Dato che inauguro questo blog il sabato sera, mi sembra doveroso farlo con un brano appropriato, per dare un po' di carica!...buona serata a tutti!

M&M's...ma si mangia?

Forse il titolo in cima alla  pagina ha stuzzicato qualcuno di voi a dare una sbirciata, perché ricorda quegli ottimi cioccolatini ricoperti di glassa colorata...bene, è proprio quello che volevo! 

Ma è bene essere sinceri fin dall'inizio..non avrete cioccolatini da me, anche perché li ho finiti tutti mentre ragionavo su come dare inizio a questo spazio virtuale...

La verità è che questo titolo si collega a due delle grandi passioni della mia vita: la musica e la lettura (pure alla gola, ma su questo sorvoliamo), che provo a riunire qui, senza alcuna pretesa di riuscire ad estrapolarne qualcosa di accattivante o di tendenza, ma semplicemente di riuscire ad esprimere qualcosa di profondamente mio.
Nel 1987 Bruce Chatwin pubblicava un libro magnifico, "Le vie dei canti "(The Songlines,) un romanzo, un saggio e un diario di viaggio, ambientato nell'assolata e desertica Australia. 
Chatwin racconta della tradizione aborigena dei canti rituali, tramandati di padre in figlio, custoditi gelosamente e con cura da migliaia di anni; i miti aborigeni sulla creazione parlano di un "Tempo del sogno", in cui leggendarie creature totemiche percorsero in lungo e in largo in continente, cantando il nome di ogni cosa in cui si imbattevano, uccelli, animali, piante, rocce, pozzi, e con il loro canto avevano fatto esistere il mondo...
Questo concetto, oggi come allora, mi affascina e mi seduce profondamente...certo assume per me un significato molto meno mistico rispetto agli anziani walbiri aborigeni, ma da musicista dilettante l'idea che il mondo e le sue mille sfaccettature quotidiane possano essere compresi solo se "cantati", diventa non solo affascinante, ma pure divertente e molto stimolante.
E così, senza alcuna pretesa, proverò via via a collegare le mie esperienze quotidiane con brani  che ritengo ne rappresentino lo spirito, in modo da tracciare una mappa quanto più aperta e variegata di vie musicali, pronta ad accogliere ogni tipo di suggerimento o critica.           

                                                                                                Lorenzo